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LOS ANGELES

 

Nel 1542 l'esploratore Cabrillo raggiunse la costa di L.A.. Nel 1769 si stabilì nella zona una missione spagnola che diede al piccolo fiume che l'attraversa il nome di Poiziuncola. Nel 1771 fu fondata la missione di San GabrieIc Arcangelo e, dieci anni dopo, il governatore spagnolo della California, Felipe de Nieve, decise di fondare ufficialmente il Pueno de Nuestra Senora M Reina de Ios Angeles de Portiuncola distribuendo la terra a undici famiglie di agricoltori che costituirono il primo nucleo della città. Avendo esagerato all'inizio, coi tempo il nome è andato sempre più accorciandosi, fino a diventare l'attuale L.A.. 'Tuttavia l'espansione e lo sviluppo iniziarono solo dopo la scoperta dell'oro in California e il collegamento della città con la ferrovia. Successivamente anche la coltivazione degli agrumi diede nuovo impulso all'economia della città, ma solo la scoperta del petrolio, nel 1892, costituì il primo, vero elemento di sviluppo travolgente. Un secondo importante contributo venne dal cinema, nel 1908, e durante tutto il secolo la città è stata un costante fiorire di attività redditizie che hanno fatto aumentare la popolazione in modo vertiginoso. 

Affascinante e in perenne trasformazione, la seconda città degli USA è il sogno americano diventato realtà. L.A. è un'enorme estensione di un agglomerato urbano che copre una superficie di 1202 chilometri quadrati; è un insieme di 83 città (alcune amministrativamente indipendenti) collegate fra loro da una rete di autostrade e superstrade metropolitane di 1200 chilometri, e che si intersecano con mille svincoli, raccordi e soprelevazioni. La grande metropoli è adagiata in un'immensa conca di 180 chilometri di diametro che va dall'oceano Pacifico alle montagne di San Gabriel e di Santa Monica. Le case sono prevalentemente di legno e circondate da giardini; fino al 1957 era proibito costruire grattacieli perché la zona è a rischio sismico. Poco distante passa la famosa faglia di San Lorenzo. La popolazione raggiunge gli undici milioni di abitanti. Si tratta di una popolazione multietnica, nella quale prevalgono i messicani, ma con numerosissimi asiatici, europei, neri e sudamericani; si calcola che in città siano parlate ben 82 lingue.

In questa megalopoli, che si estende soprattutto in larghezza, i trasporti pubblici, costituiti in massima parte da autobus, sono assolutamente insufficienti e inefficienti, e perciò la popolazione è costretta a spostarsi in auto. A L.A. sono registrate sei milioni di autovetture che rendono pesantissimo il traffico, soprattutto durante le ore di punta, e creano un inquinamento molto grave che ristagna sopra la città specialmente durante i mesi estivi, quando i venti sono troppo deboli per spingere i gas oltre le montagne.

Le deficienze sono tuttavia compensate da notevoli vantaggi, quei vantaggi che hanno sempre attirato masse di immigrati da tutto il mondo. La città ha sempre offerto grandi opportunità di lavoro grazie alla sua dinamica attività; il petrolio è una delle maggiori fonti di ricchezza ed è alla base di un'industria chimica di grandi proporzioni; il cinema e la televisione danno lavoro a gran numero di persone; l'industria aeronautica, elettronica ed editoriale, il turismo e innumerevoli piccole o medie imprese offrono lavoro e benessere.

Anche il clima è amico: l'inverno è dolce e soleggiato; l'estate è calda, ma non umida e, vicino al mare, la brezza mitiga la temperatura.

Per la visita si consiglia:

Music Center Nel 1964, accanto al quartiere finanziario, in cima a una collina è stato costruito il centro culturale consacrato soprattutto alla musica. L'architerrura della Walt Dysney Concert Hall è sublime. E’ un complesso di teatri, il più famoso dei quali è il Dorothy Chanoller Pavillion sorto grazie alla generosità della moglie dell'editore dei «Los Angeles Time» dalla quale prende il nome; ha una sala di 3250 posti e, dal 1969, è utilizzato in occasione della distribuzione degli Oscar del cinema. Durante il resto dell'anno è sede dell'Orchestra Filannonica di L.A. e vi si tengono con­certi e opere. Di fronte sorge il Mark‑ Taper Forum, una sala circolare di 750 posti, sede di teatro sperimentale. Nel centro del complesso si trova una piazza dove, fra spruzzi danzanti, s'innalza una scultura moderna che rappresenta la Pace sulla terra. sullo sfondo, la torre del vecchio comune, ripresa in diversi film, e gli edifici della città amministrativa

Hollywood il comune fondato nel 1900 da alcuni agricoltori è stato incorporato nella città nel 1910. Il primo studio cinematogra­fico della California vi è stato aperto nel 1911.

I primi cineasti si spostarono in questa zona, abbandonando New York, per sottrarsi al monopolio di Edison e per poter girare in ester­ni tutto l'anno. Nel 1913, C. de Mille comprò un granaio e vi stabilì il suo studio; la zona circostante venne lottizzata e pubblicizzata con la grande scritta (in cemento) che ancora esiste in cima alla col­lina, e che anzi è diventato un simbolo. Nel 1919 C.Chaplin e Mary Pickford vi fondarono la United Artists. Oggi a Flollywood restano solo la Columbia Pictures, la Paramount e alcuni studi televisivi.

Hollywood Boulevard è ancora la via principale, anche se l'atmosfe­ra della strada è molto scaduta. La sua parte centrale, invasa dai sexy‑shop e dalla loro clientela, è il Walk of Fame («Passeggiata della Fama» dal 6.100 al 7.047 di Hollywood Boulevard) dove vi sono più di 1900 stelle di ottone dedicate alle celebrità (al n° 6776 Marilyn Monroe, al n° 6777 Elvis Presley al n° 6628 Renata Tebadi, al n° 6927 Michael Jackson).

Ci si può mettere in lista di attesa per lucidare, il primo sabato del mese, la stella del personaggio più amato.

Sempre su questa strada di trova anche il Teatro Cinese (6.925 Hollywood Boulevard) fondato da Sid Graurrian nel 1927. In questo locale sono state proiettate le «Prime» di molti famosissimi film e, talvolta, sono stati distribuiti gli Oscar; ora è una semplice sala cinematografica, ma davanti al suo ingresso si trovano le impronte delle mani e dei piedi e le firme di molti attori famosi del passato e del presente. Ancora oggi vengo­no aggiunte tre nuove impronte all'anno. 

Beverly Hills E’una città autonoma che inizia sul Santa Monica bld. e si estende verso le colline. Qui vivono molti personaggi noti del cinema, in splendide ville circondate da giardini lussureggianti e protette da alti muri. Un tempo era una piantagione di fagioli, il Rodeo Ranch, che fu lottizzato quando il mondo del cinema abban­donò Hollywood per andare ad abitare in collina. Le strade più famose sono Rodeo Drive e un’appendice chiamata Two Rodeo Drive, fiancheggiate da eleganti negozi italiani e francesi dei quali i grandi divi sono affezionati clienti. Da non perdere una visita a Bel Air.

Century City Quartiere nuovo con moderni grattacieli (uffici commerciali e residenze private) che sorgono sul terreno un tempo occupato dagli studi cinematografici della 20th Century Fox, che ancora esistono, ma molto ridotti. L'asse del quartiere è il Viale delle Stelle dove si trovano il centro ABC e il teatro Shubert

Santa Monica La città, anch'essa autonoma, si affaccia sull'o­ceano e gode di un clima ideale. Bellissime la spiaggia di sabbia bianca e la passeggiata panoramica ombreggiata da palme. Nei quartieri eleganti, oltre il viale San Vicente e verso le colline, vivo­no molti attori; lungo la spiaggia sorgono grandi alberghi e case di vacanza per anziani. E’ qui che c’è la famosa giostra utilizzata per il film “La Stangata”.

Wilshire Boulevard, un lungo viale che attraversa buona parte della città e finisce, dopo 44 chilometri, presso l'oceano. Lo percorreremo per rientrare in Hotel e lungo la strada vedremo il Wilshire Hotel (al n° 9500) reso famoso dal film Pretty Woman.

La visita può continuare con una vera kikka!! Il Getty Center.

Getty Center sulla collina di Brentwood, con splendida vista panoramica su L.A. e sull'oceano, il moderno complesso comprende sei edifici a due piani che ospitano la prestigiosa collezione d'arte del magnate‑filantropo, con diversi capolavori quali gli Iris di Van Gogh e l'Adorazione dei Magi del Mantegna, importanti opere di Rembrant, Monet, Manet, Renoir e Cézanne, disegni di Michelangelo e di Leonardo da Vinci, sculture di Benvenuto Cellini, dei Bernini e dei Canova. Qui sono state trasferite le collezioni del museo che Getty aveva istituito nella sua «casa romana» di Malibù. Il Getty Center (1200 Getty Center Drive, tel. 310~440 7300) si raggiunge dalla freeway 405, uscita West L.A.‑Getty Center. Ingresso gratuito (si paga solo il parcheggio 7.00$). Chiuso il lunedì.

Si segnala infine:

Venice, cosi chiamata perché intersecata da canali, è frequentata dai giovani che vogliono farsi notare; molto animata.

Marina del Rey è la zona amata dagli sportivi, con un porticciolo che ospita seimila imbarcazioni da diporto. Numerosi i club dove si mangia pesce.

 

 Spunti tratti da: "USA-CANADA" Guida Francorosso

Marta Miuzzo Roberto Cattani Livingston &Co.


 

 

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